a cura del Dott. Francesco Pelizza
Con grande facilità, si tende ad ignorare il lato catabolico del metabolismo proteico.
Oppure ci si convince, che stimolando la sintesi non possa avvenire il catabolismo, e spesso si crede che questo evento perduri nel tempo con un fare quasi, PERPETUO.
Ci si dimentica, che il nostro corpo è un apparato biologico molto complesso, ed estremamente dinamico.
Una situazione ed un contesto vere adesso potrebbero non esserlo affatto tra 3 minuti, e ritornare a verificarsi o ad essere vere tra 10 (minuti).
La sintesi proteica può, e anzi quasi sempre esiste nel contempo del catabolismo di altre molecole proteiche.
Non si scappa mai dall’evento di demolizione, ogni tipo di proteina ha un periodo di vita, scaduto il quale deve essere rimpiazzata. Se a questo punto le nostre cellule sentono la necessità di rimpiazzare ciò che hanno distrutto, lo fanno tranquillamente, ma serve sempre un requisito base, quale?
I mattoni per costruirla? NO!
Quello che serve è semplicemente ENERGIA.
I mattoni il nostro corpo li trova, li trova sempre, è così bravo a trovarli, che li trova anche se noi ci alimentassimo di solo riso basmati, come fanno centinaia di migliaia di persone in oriente, mantenendo un bilancio azotato positivo.
Gradirèi quindi, evitare le frasi di rito come: “Eh ma allora come posso evitare il catabolismo? Se non mangiando proteine che contengono i mattoni strutturali delle proteine (dei muscoli…?)”, con FORZATISSIMA e antisonante ripetizione letterale.
Piuttosto che vedere noi stessi, e le nostre cellule come degli apparati di costruzione, dei muratori ad esempio, che hanno solo bisogno di mattoni; dovremmo vederle come delle banche, che hanno a disposizione dei muratori, che lavorano solo se pagati in anticipo (concetto che oggi in Italia è follia).
La paga non è costituita da un taglio monetario, ma dall’energia, e senza energia in diretta, i muratori non lavorano.
Cosa possono desiderare le nostre banche, come miglior moneta di remunerazione per i muratori che costruiscono i nostri muscoli? Carboidrati e Acidi grassi ! Esse sono infatti fonti di carbonio ad alta resa energetica.
Questa è infatti la materia prima più importante. Produrre e mantenere strutture proteiche, costa energia, ed è il problema primario che sta davanti a tutto il resto, i mattoni strutturali per costruirle, si trovano!
Fare il pieno a tutte le ore di proteine, non serve a nulla, se non si hanno le energie per produrre nuove proteine, lo scenario reale è catabolismo amminoacidico più accentuato. E purtroppo per una vostra ulteriore infelicità (di coloro che credono con fermezza nelle proteine come fosse il Santo Gral dei muscoli), gli amminoacidi non fungono nemmeno da martiri, evitando la distruzione di proteine intatte!
Troppi aminoacidi che non possono essere sintetizzati, e “stoccati” in proteine, vengono velocemente catabolizzati, e guarda un po’, una volta che il fuoco è acceso, tutto brucia. Un difetto di un processo di demolizione, è che una volta messo in moto, finché non cessano le condizioni che lo hanno acceso, continua, e giusto giusto per sfortuna, mangiare molte proteine e poi stare bassi con le calorie, non giova a questo meccanismo.
Anziché preoccuparsi delle proteine introdotte, ci si dovrebbe preoccupare del catabolismo, indotto ad esempio dallo stress di una giornata lavorativa, sportiva, preoccupazione mentali e quant’altro. Lo stress è tutto in tutte le forme, e attiva risposte ormonali, tanto più limitanti per la crescita muscolare quanto più abbondanti nel sangue. Adrenalina, Cortisolo e Somatostatina ad esempio, hanno molta più influenza nel mantenimento delle masse muscolari, e delle strutture proteiche del nostro corpo.
In definitiva conta più costruire 10 oggi domani e dopo domani, distruggendo solo 4 [(10*3)-4=26] “Caso A”.
Al posto di tentare o sperare o imporre di sintetizzare 15 oggi, domani e dopo domani, ma con una risposta catabolica di 24 [(15*3)-24=21 “Caso B”.
Numericamente due situazioni simili, ma con astronomiche differenze sulla resa metabolica finale e sul sovraccarico dell’organismo, perché nel catabolizzare 24, ammoniaca e stress metabolico sono altissimi, al cospetto di catabolizzare solo 4, e tenermi 26, dove la differenza di 5, su 3 giorni spesa in un mese che è 10 volte tanto è uguale a 50.
In questi due percorsi esposti, CASO A [(10*3)-4=26] mi porto a casa 50 in più al mese, che nel CASO B.
Tornando al discorso dei muratori, è facile capire come, più metti fretta ad un muratore e più esso lavora ma con meno precisione, mette mattoni con meno cura, il muro è meno solido e più facilmente si rompe o è da rifare.
Nel caso A il muratore lavora alla velocità giusta per commettere pochi errori, nel B lavora più veloce che può e gli errori sono tanti, e un bel pezzo di muro crolla oppure è da rifare perché impossibile costruirci ancora sopra.
Per cui………….State ancora pensando alle proteine?
Molto interessante! Vedere i discorsi in ottica dinamica è sempre interessante ( io studio fisica applicata alla biologia, per cui).
Ovviamente la questione penso che diventi basilare proprio sul tipo e la qualità degli zuccheri.
A questo punto mi viene spontanea una domanda: voglio garantirmi di stare asciutto, in passato ho avuto problemi di sensibilità insulinica bassa però desidero -ovviamente- essere efficiente e ridurre al massimo lo stress (che è la chiave del discorso), quindi , in via generale, un atteggiamento low carb unito con fasi di ricarica? Come entrerebbe nelle tue analisi?
Ciao!
Grande Francesco, grande come sempre!!
Da biologo sono in piena sintonia con tutto ciò che affermi. Anni di studi e ricerche è giusto che trionfino sulle credenze di cui il nostro mondo, purtroppo, è pieno!!
Mi auguro che con gli anni il messaggio scientifico VERO riesca a passare anche negli strati più profondi, sbarazzandoci da questioni tipo “devo farmi 50g di proteine ogni 2 ore altrimenti catabolizzo!.. sai.. sono in fase di definizione!”.
AIUTOO!!!
Continua così!
Spero un giorno di poterti incontrare per poter scambiare quattro chiacchiere di persona.
@Antonio: Grazie mille per l’apprezzamento mi fa piacere che il fare e pensiero scientifico sia apprezzato! 🙂
@Adriano: L’attenzione per low carb quando si hanno problemi anche solo temporanei di resistenza insulinica può essere un aspetto positivo, ma poi entrano spesso in ballo molti fattori che non sono direttamente controllabili con l’alimentazione, ad esempio, abbassando i carboidrati le proteine giornaliere diventano proporzionalmente di più e la tendenza a catabolizzarle è maggiora….ma alcuni amminoacidi sono sufficientemente adatti ad essere convertiti in glucosio, e per cui non è detto che il glucosio sia basso nel tuo sangue.
Già solo con questo elemento, tutto diventa più complicato, e sono molti altri ancora i fattori che possono portare porblemi.
Per cui è necessario che attraverso visite mediche specialistiche, e riferendosi il più possibile a medici esperti, la natura del difetto che porta alla resistenza insulinca anche solo ad un problema temporaneo di tale alterazione metabolica.
troppo stress può da solo essere sufficiente a dare temporanei problemi di resistenza insulinica.
Carenza di sali minerali o vitamine può essere una concausa che assieme ad altri fattori portano un pò di resistenza insulinica anche se di lievissima entità e quasi sempre revertibile.
Ci possono essere conflitti ormonali o enzimatici, malfunzionamenti di pathway metabolici.
il quadro è ovviamente complesso, Serve quindi sapere la natura del disturbo per capire se evitare alimenti con zuccheri semplici ed anche alimenti con carboidrati complessi sono inadeguati.
La mia ottica è che a priori non si può definire nulla, serve sapere il perchè e trovare il modo migliore per risolvere l’alterazione che causa il disturbo. una alimentazione low carb potrebbe essere la salvezza, oppure solo un palliativo.
Si è giustissimo, comunque, (io parlo per ciò che scrivo io perché non so quali siano le intenzioni di altri), questo “sminuire” il ruolo dell’ iperproteicità lo vedo necessario al momento per riequilibrare la visione dell’alimentazione nel mondo dell’allenamento con i pesi. Non vorrei però che si giungesse all’estremo opposto, pensando che basta rifornirsi di energia e siamo a posto così, perché sarebbe sbagliato anche questo. è vero che basta avere energia a disposizione e l’organismo trova un punto di equilibrio con ciò che gli diamo, è da vedere quanto questo punto di equilibrio sia funzionale alla prestazione atletica. La questione che l’organismo trova comunque le proteine è vera fino ad un certo punto, come ho scritto nel mio ultimo articolo sulla sintesi proteica buona parte delle proteine necessarie alla sintesi provengono dal nostro “cantiere interno”, però anche questo meccanismo ha un limite, una parte di esse è comunque esogena e lo deve essere necessariamente, quindi sul lungo periodo le proteine alimentari intese come qualità e quantità fanno per forza la differenza. Insomma in questo articolo secondo me c’è del buono davvero, mi piace molto, però come in tutte le cose i concetti vanno presi con intelligenza. In ogni caso complimenti.
Con “presi con intelligenza” intendo da parte del lettore, sono sicuro che Francesco ha capito 🙂
@Francesco: sì, il discorso mi fila perfettamente. Ti ringrazio. Ho già avuto dei grossi miglioramenti, e mi è diventato chiaro che il ora devo spostare la mia gestione alimentare molto di più verso esigenze mirate a ridurre al massimo lo stress per il corpo,tenendolo però il più efficiente possibile .Non ti racconto tutta la storia; ero però solo curioso di sapere, a livello tecnico, come vedi -senza entrare nei casi particolari- nel tuo discorso gli approcci che ciclizzano fasi strettamente low carb con periodi di più giorni di recupero (ho letto di test su atleti con fasi di 7 gg – 7gg).
Tenendo conto di soggetti sani sportivi, con cicli funzionanti e scorte di enzimi adeguate a sostenere i cicli. Grazie ancora e continuate così. Ciao!