19 maggio 2024
Preparazione Atletica: quando avere troppi muscoli diventa un problema
di Stefano Tintori.
Elite Strength Trainer AIF
Diplomato Corso Alta Formazione 2018
Coach Bergamo Powerlifting.
Per chi come noi viene dal mondo del Powerlifting o del Body Building l’incremento della massa muscolare è da sempre un aspetto fondamentale, ricercato e decisamente apprezzato per motivi diversi da entrambe le discipline. In linea di massima nessuno si è mai lamentato di mettere muscoli, anzi qualcuno si venderebbe pure la madre in cambio di un po’ di ipertrofia.
“È sempre bello vedere una persona grossa”
sentii dire 10 anni fa da un mio collega Bodybuilder, ormai in pensione, durante una riunione tecnica nella prima palestra in cui ho lavorato. Una frase ai limiti della sanità mentale, ma che per chi vive i pesi con passione ed estremo piacere può in qualche modo riassumerne l’essenza.
Nella preparazione atletica, invece, l’equazione diventa più complessa, a nessuno frega niente di vedere persone grosse e talvolta si presentano pure situazioni in cui avere troppi muscoli può risultare controproducente.
Vediamo nel dettaglio gli scenari possibili:
SPORT DI RESISTENZA
Discipline come per esempio il ciclismo, il triathlon o in generale le corse sulla lunga distanza vengono caratterizzate da uno sforzo prevalentemente aerobico perciò sia in off season che in season vi sarà una chiara esigenza di tenere leggero l’atleta. Avere tanti muscoli in questo caso non aiuterà nella prestazione ma risulterà semplicemente da zavorra.
SPORT DI FORZA
Discipline come per esempio il lancio del peso, del martello, o, in generale, tutto ciò che preveda espressione di forza in tutte le sue forme, vengono caratterizzate da uno sforzo prettamente anaerobico. Avere un bel telaio in questo caso invece è fondamentale. Non è un caso che spesso atleti olimpionici delle discipline sopracitate abbiano delle strutture muscolari imponenti e siano in grado di esprimere alti gradienti di forza in alzate olimpiche o di PL.
SPORT IBRIDI
Discipline miste, come tutti gli sport singoli o di squadra che prevedono un connubio tra condizionamento aerobico e anaerobico.
Un giocatore di calcio, per esempio, dovrà essere in grado di correre per 90 minuti (resistenza), ma allo stesso tempo reggere agli impatti del difensore e calciare la palla in rete da fuori area (esplosività). Si presuppone, quindi, che qualche muscolo gli faccia decisamente comodo e una solida base di forza è sicuramente il punto di partenza.
Ideale da costruirsi in off season per poi essere mantenuta durante la stagione.
Una componente a mio parere irrinunciabile e importante tanto quanto la componente aerobica.
Nella pratica, però, troppo spesso si tende a ridurre al minimo il guadagno muscolare di un atleta di sport ibrido per paura di fargli mettere peso e renderlo più lento.
Chi aveva provato l’allenamento coi pesi si era anche accorto che gli atleti si erano in qualche modo irrobustiti, diventando tuttavia più lenti; qualcuno, poi, si era acciaccato ed in generale erano calate le prestazioni in campo, giungendo così alla conclusione che la strada era sbagliata, che il bilanciere è meglio limitarlo e l’allenamento della forza con conseguente guadagno muscolare vada utilizzato con il contagocce.
Niente di più sbagliato. Lo strength training eseguito come si deve può solo giovare a qualsiasi atleta.
Diventa una zavorra nel momento in cui assume una pratica più simile al Body Building vecchia scuola che allo Strength Training Moderno, quello caratterizzato da controllo motorio, buffer ed alternanza dei carichi, quello che genera ipertrofia miofibrillare utile alla prestazione piuttosto che ipertrofia sarcoplasmatica ideale magari per chi deve salire su un palco a posare.
Perché il COME faccio pesi fa la differenza, non il QUANTO ne faccio.
Chi non lo capisce semplicemente non ha ancora compreso fino in fondo le vere potenzialità dell’allenamento con i sovraccarichi.
Ricapitolando i muscoli costruiti come si deve servono a tutti, persino ad atleti di resistenza pura consiglierei l’allenamento coi sovraccarichi in moderata quantità: i benefici a livello coordinativo e posturale possono solo che aiutarli, sia nella performance che nel recupero/prevenzione di infortuni.
UN ESEMPIO REALE
Ho potuto constatarlo personalmente qualche anno fa quando una atleta di Triathlon si era affidata a me per 6 mesi di preparazione ad una gara ed era rimasta sorpresa della quantità di bilanciere che le feci utilizzare: 3 sedute settimanali su 7 allenamenti totali.
Non aveva avuto significativi aumenti di peso corporeo (anche perché sfido chiunque a metter peso allenandosi per una gara del genere), ma quando usciva a correre, a nuotare e pedalare ricordo che ripetutamente si meravigliava di quanto “spingesse muscolarmente” e si sentisse “più padrona nei movimenti”.
Dei feedback molto approssimativi da parte sua ma estremamente positivi culminati con la sua miglior prestazione di sempre (aveva una decina di gare alle spalle). Ovviamente l’allenamento aerobico delle 3 discipline aveva avuto un ruolo predominante ma la parte di condizionamento coi pesi, ciclizzata a dovere, era stata la vera novità nella sua preparazione.
La parte più interessante da sottolineare è il fatto che per la prima volta non avesse avuto infiammazioni articolari durante la preparazione, cosa che invece le succedeva puntualmente da diverse gare.
La vera riflessione non è quindi “quanti muscoli servono”. Ma piuttosto “come li ho costruiti e quanto sono bravo a reclutarli ed utilizzarli”. Perché sarà anche bello vedere una persona grossa ma è ancora più bello vedere una persona grossa che vince.