Di Antonio Contenta.
Vice Presidente Accademia Italiana Forza.
Allenatore SS Lazio Powerlifting.
Fondatore Barbell Academy Roma.

 

Nella maggior parte dei nostri articoli riguardanti la programmazione o articoli proprio tematici su un programma in particolare, ci sono alcuni termini, che poi in realtà sono concetti, che tipicamente affrontiamo al Corso Istruttori, e approfondiamo nei livelli successivi, proprio i corsi che adesso tanto ci stanno mancando.

Mi capita di ricevere domande, alcune spesso anche molto argute e intelligenti, circa gli articoli e i programmi (ormai tanti) disponibili sul sito e la percezione che ho alcune volte è che, principalmente su una seduta in particolare, ci sia un po’ di confusione in più:

 

La seduta stimolante.

 

Ho pensato potesse essere utile quindi un articolo pocket riguardo questo argomento.

Questa sessione possiamo considerarla, a livello gerarchico, come la “seconda più importante della settimana”. Molto spesso questo allenamento tende a “invertire” lo stressor rispetto alla seduta stressante, possiamo immaginare come se in questa seduta andiamo a completare lo stimolo (della seduta stressante) puntando sullo parametri su cui NON abbiamo premuto nella seduta stressante.

Il termine “stimolante” è molto azzeccato perché questa seduta serve appunto da reale supporto a quella in cui lavoriamo sulla progressione e deve di settimana in settimana andare a preparare o completare la stessa.

 

 

DUE ESEMPI:

 

Ragioniamo per semplicità pensando allo squat, la locomotiva della condizione fisica, e facciamo un esempio evidente rispetto a questo concetto:

  • Lunedì: Squat 70% 7x7s **seduta ad alto volume e impatto metabolico ma a carico moderato (la settimana prima ho fatto 65% 8x7s, quella successiva farò 75% 6x7s, per esempio)
  • Giovedì: Squat 80% 2x5s **seduta a basso volume che va a “scaricare” lo stressor della seduta 1, ma mi tiene a contatto con una % più sostenuta.
  • Venerdì: BoxSquat 3MAV **seduta rigenerante, che in questo caso va comunque a inserire un tassello mancante nelle prime due, dove ho lavorato a carico fisso, qui invece vado a svolgere un piramidale in cui non ripeto mai lo stesso carico per più di una serie.

Nella prima seduta ho ben 49 alzate, nella seconda solo 10, la differenza tra le due sedute è evidente.

 

Bene, ci sembra di aver capito meglio. Ora, ribaltando la situazione, sfruttiamo un altro esempio più classico, che invece vede il carico più sostenuto (e anche il volume più sostenuto) nella seduta stressante:

  • Lunedì: Squat 75% 4,9,6, 85% IST, 3/3” 85% 1x2s
  • Giovedì: Squat sui Pin 3mav + 90% 3x3s
  • Venerdì: Squat 70/75% 3x4s

 

In questo caso la seduta stressante è evidentemente la prima, nella stimolante, invece, avendo sviluppato così tanto lavoro sul gesto “gara” nella prima sessione, scelgo una variante che, per quanto alto potrebbe essere il “mav”, andrà comunque a pesare meno della prima sul sistema.

 

E’ il 4,9,6 Squat Program… se non lo conosci, non lo dire a nessuno e vallo a leggere.

Il 496 squat program!

 

 

 

PROGRESSIONE E ANDAMENTO NEL TEMPO

 

Per chiudere, altrimenti poi non siamo più tanto “pocket”, la distinzione tra “stressante” e “stimolante” è ancora più chiara osservando un programma più da lontano, perché mentre la prima, come ormai assodato, deve prevedere un evidente andamento crescente (più o meno lineare) tra una settimana e l’altra, la seconda in realtà “può” averlo ma non è determinante per la buona riuscita di un programma, anzi in alcuni casi il contrario.

Infatti su atleti di alta fascia spesso questa seduta ha un andamento variabile proprio per rispettare e coadiuvare l’andamento crescente della seduta stressante.

Bisogna anche considerare, poi, che possono esserci anche più sedute stimolanti in un microciclo sulla stessa alzata, questo sia perché la frequenza di allenamento potrebbe fornirci diversi “slot” da riempire intorno alla seduta “core” del programma, sia perché alcune alzate (e atleti) possono o devono essere allenate o allenarsi più spesso.

La programmazione va osservata da varie distanze per essere sicuri di aver visto tutto.