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a cura di Amerigo Brunetti

Non mi posso più accontentare di una continua e casuale variazione di stimoli: ecco quale dovrebbe essere il mantra di ogni preparatore nel campo della cultura fisica! Sì, perché con le conoscenze di cui godiamo oggi sarebbe superficiale quanto improduttivo non programmare nel minimo dettaglio gli allenamenti di un atleta nella loro consequenzialità.

Alternanza dei carichi, volume di lavoro, tecniche che aumentano il tempo sotto tensione: come organizzare tutto ciò? Quali sono le regole che mi permettono di programmare in scala annuale evitando un approssimativo cambio scheda – spesso inutile – ogni sei settimane?

Come posso superare il concetto ormai arcaico della “fase di massa” seguita dal “periodo di definizione”?…

Continua su Olympian’s News n° 145 (Marzo/Aprile 2014)

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