di Daniele Baioletti

Foto per gentile concessione dell’autore: tutti i diritti riservati.

Scrivo questa breve introduzione da quel di Copenaghen, città nella quale sto partecipando alla mia terza I-Phase: i miei colleghi italiani mi hanno appena raggiunto all’hotel…

La premessa di questa serie di articoli, una sorta di “diario di allenamento”, nasce circa 3 mesi fa: lo scorso 5 maggio a Roma, in occasione del seminario tenuto dal maestro Teo Kirksman e dal tecnico Ado Gruzza, mi venne in mente di lanciare, d’intesa con l’Accademia Italiana della Forza, un ciclo di eventi didattici sulla mobilità articolare; ideai così un percorso divulgativo nel quale sviluppare e proporre al pubblico l’importanza delle mobilizzazioni non soltanto come strumento di “riscaldamento”, ma anche come tool nelle mani dell’atleta finalizzato, in particolare, alla prevenzione degli infortuni o semplicemente a lenire alcuni fastidi ricorrenti.

Mi ero già occupato di questo argomento con un approccio generico in un mio precedente articolo pubblicato su AIF lo scorso anno: DJM 4 PLERS

Punto di partenza: selezionare un atleta di PL di livello medio/alto; la scelta, nel caso specifico, è caduta su Antonio Contenta (23 anni, 86 kg di peso corporeo), serio studente di farmacia, dai buoni risultati in pedana FIPL.

PR:

  • Squat – 245 Kg
  • Panca – 200 Kg
  • Stacco da terra – 230 Kg

Foto per gentile concessione dell’autore: tutti i diritti riservati.

L’intento è quello di sottoporre il soggetto selezionato a test kinesiologici ed antropometrici all’inizio di questo “viaggio” a due e vedere se e come essi varieranno nel tempo. Lungi dall’avere pretese di un articolo scientifico, il percorso potrà essere utile a tracciare andamenti e risultati che atleti ed allenatori hanno già sotto i propri occhi ogni giorno in palestra.

Pronti, partenza: via!

Incontro Antonio a Roma sabato 8 Giugno per sottoporlo ai primi test.

Inizio con quelli di composizione corporea: alla prima valutazione Antonio si presenta con un peso corporeo  di 86 Kg per 176 cm di altezza; la sua BF è del 16,3% circa: cioè 14 Kg di fat mass ed i restanti 72 Kg di fat free mass.

All’intervista conoscitiva iniziale Antonio avverte dolori alle spalle (zona anteriore di entrambe) su parecchi dei movimenti, ed ai gomiti (di tipo invalidante, tanto che, tempo fa, gli impedivano quasi tutti gli esercizi di spinta) a livello dei brachioradiali, sempre bilateralmente; al ginocchio dx, in alcuni test.

Per la parte di kinesiologia, su un totale di 116 test manuali per i principali muscoli del corpo umano, ne trovo ben 47 deboli. Insomma i suoi 200kg di panca li solleva “senza” un gran dorsale, entrambi i sovra spinosi, intra ed extrarotatori e molti altri ancora. Questo lascia immaginare quanto siano grandi le abilità compensatorie del corpo umano: penso già a quando, al termine del programma di training articolare, tutti questi muscoli saranno tornati “on-line”…

Di seguito, invece, i risultati dei test di mobilità iniziale:

  • nell’abduzione laterale di entrambe le spalle il ROM è ridotto (maggiormente a sinistra) e il soggetto avverte tensioni abnormali a livello della parte anteriore della spalla;
  • nella flessione delle spalle la tensione è localizzata sempre nella stessa zona ed ancora una volta il ROM è ridotto (in misura maggiore a sinistra);
  • nella flessione del busto in avanti (toe touch) la mobilità di partenza è già buona, ma la tensione è localizzata a livello degli arti inferiori, nella parte posteriore della coscia.

Introduco ad Antonio la spiegazione dell’esecuzione di alcuni esercizi di mobilità articolare (per caviglie e bassa schiena), in numero ridotto e targetizzato in base alle sue esigenze, preferendo un’attenzione maggiore del solito alla perfezione del movimento.

Dopo il primo esercizio per la caviglia la tensione nelle spalle è già ridotta del 60% in entrambi i lati e la mobilità migliora di una media di 10/15°.

Dopo il terzo esercizio Antonio ha già raggiunto il massimo ROM e riporta una sensazione di leggerezza e minor fatica nel sollevare le braccia.

Dopo neanche 3 giorni il suo feedback attraverso un PM di Facebook è il seguente (riporto le testuali parole) :

“..sabato (subito dopo la seduta, Ndt) ero abbastanza sciolto nello Squat e la percezione dei piedi era completamente un’altra, nel senso che quando poggiavo male riuscivo a sentirlo e correggere in corsa; panca non ero un fulmine di guerra ma ero imballato; la propriocezione della parte bassa l’ho sentita migliorata, dei piedi soprattutto”.

Dopo pochi giorni (il 17 giugno) mi scrive:

“I test di mobilità sono ok, quello della schiena migliorato in modo imbarazzante; le spalle, c’è sempre l’asimmetria, una va di più lateralmente, l’altra di più frontalmente… però procede bene, una volta presa confidenza con gli esercizi è anche veloce da fare…”

Un inizio molto incoraggiante…

Qui il primo aggiornamento sui risultati raggiunti da Antonio grazie al protocollo di allenamento somministratogli.

 

Note sull’autore

Daniele Baioletti

Movement Coach;
Dott. in Scienze Motorie e Sportive;
P.I.C.P. level 2;
Biosignature & P.I.M.S.T. practictionner;
R-Phase, I-Phase & T-Phase pratictionner;
Docente, Istruttore e Personal Trainer 4° livello F.I.P.E.;
Istruttore F.I.P.L.;
Operatore Fitness metabolico;
Tecnico Rianimatore certificato.

Per ulteriore info e contatti: www.danielebaioletti.com