Nell’esecuzione di qualsiasi gesto motorio, nel nostro caso gli esercizi tipici del WL e del PL, la percezione tattile e propriocettiva delle mani sul bilanciere e della posizione del corpo, rappresentano sicuramente un’importante e fondamentale forma d’informazioni di tipo CINESTETICO.
La sensibilità cinestetica ci informa, in termini generali, della posizione e dello “stato” dei nostri segmenti corporei nell’ambiente circostante, consentendoci di eseguire movimenti armonici e coordinati; tutte queste informazioni sono inviate al Sistema Nervoso Centrale tramite dei propriocettori muscolari.
Nel caso di movimenti particolarmente complessi, alcune fibre nervose (neuroni γ), sono in grado di autoeccitarsi indipendentemente dallo stiramento dei muscoli che effettuano il movimento. Questo tipo di reclutamento è determinante nella regolazione della cinetica e del completamento ottimale del gesto stesso.
L’ASSETTO INIZIALE OTTIMALE di uno strappo, di uno squat o di una panca, aumenta la sensibilità tra corpo e carico, permette di trasferire al meglio il peso attraverso le nostre strutture, insegna a imprimere con maggiore fiducia e sicurezza energia al bilanciere; il feeling con l’alzata aumenta e si è in grado di gestire il carico come fosse realmente parte di noi.
Posizionatevi al meglio in “partenza”, il resto vien quasi da se!
“ è l’approccio all’alzata che ne determina la riuscita ”
Ritrovo in questa pillola parte della mia (piccola) esperienza maturata nel campo della riabilitazione neurocognitiva.
Questo aspetto è assolutamente fondamentale, sia nella fase preparatoria che durante tutta l’alzata. Senza sentire se stessi durante il movimento non si può pensare di avere il controllo del proprio corpo.
Per chi è interessato si guardi “l’atto comportamentale” di Anochin, neurofisiologo russo che ha tentato di “codificare” il comportamento motorio con uno schema, alla base del quale è fondamentale l’integrazione corpo-mente.
In questo contesto diventa ancora più interessante il lavoro a pendolo dell’articolo “Ipertrofia funzionale”. Ripetizioni a tempo controllato permettono di sentirsi e acquisire coscienza di ciò che succede durante l’alzata, permettendo anche di modificare il proprio corpo all’eventuale errore nel corso dell’alzata. Da questo punto di vista si parte da una situazione muscolarmente complessa ma cognitivamente facilitante (le ripetizioni a 6”) passando successivamente a situazioni cognitivamente più difficili, in cui il controllo dell’atto motorio dev’essere svolto in tempi minori, ma mantenendo abbastanza stabile il carico muscolare in quanto va ad incidere la fatica cumulata.
Attivare correttamente la sequenza motoria, inoltre, permette di modificare e ampliare la rappresentazione cerebrale dell’atto motorio (vedi l’articolo che avevo pubblicato qualche tempo fa: “neurofisiologia e allenamento” e articoli vari sulla plasticità cerebrale che è conseguenza dell’apprendimento e dell’attivazione dei corretti processi cognitivi).
Infine fate tesoro di quello che avete sentito nelle ripetizioni corrette e utilizzatele per prepararvi all’alzata e per ripassarla, tramite l’immagine motoria. Come la definisce Decety “sentire se stessi fare un’azione senza svolgerla effettivamente”, e non tanto il vedersi mentre si fa un’azione, l’immagine motoria attiva quasi le stesse aree cerebrali che si attivano durante l’effettiva esecuzione del movimento.
Due concetti buttati li in poche parole che, tempo permettendo, approfondirò e scriverò meglio.
Ciao Marco,
davvero interessante il tuo commento al fine del pocket. Grazie.
Il fatto di “sentire” più che “vedersi” è fondamentale, cambia radicalmente l’approccio all’alzata. Io mi ci confronto spesso.
Soprattutto all’aumentare della complessità del gesto.
Posso chiederti dove posso trovare i tuoi scritti precedenti che citi nel commento?
Spero tu abbia il tempo e la voglia di approfondire ulteriormente.
Per Anochin il libro fondamentale è “Biologia e neurofisiologia del riflesso incondizionato” ma è difficile trovarlo. Puoi leggere una discreta spiegazione cercando “atto comportamentale Anochin”su Google, il primo link ad un file .doc.
Per Decety l’articolo è: “The neurophysiological basis of motor imagery”. Poi su motori di ricerca scientifici (come PubMed) puoi trovare tanto materiale. Soprattutto ci sono numerosi studi fatti tra il 2008 e il 2010 sull’immagine motoria (motor imagery).
Eh, spero di riuscire a trovare il tempo di scrivere! Vorrei fare un lavoro con dei video a corredo, sono concetti un po’ strani che possono sembrare solo parole buttate al vento se non vengono presentati nel modo giusto.
Io come Tinny non riesco mai a oravtre altre parole che: sei di una bravura che lascia a bocca aperta. Questi cupcakes sono di una delicatezza unica, davvero. Ti chiedo solo una precisazione: dici di aver ricoperto con una ganache di cioccolato bianco e pasta di zucchero, intendi che la base e8 ganache e le decorazioni in pdz o hai coperto prima con la ganache e poi con la pdz? Vorrei fare per mia figlia una torta di compleanno ispirandomi a questi dolcetti che mi hanno incantata, e mi piacerebbe davvero ottenere un risultato simile al tuo. Se ce la farf2 pubblicherf2 ovviamente citandoti :)Ciao Francesca, ho letto che per sicurezza hai interrotto il tuo contest, peccato, avrei partecipato con i miei cupcakes (il penultimo post pubblicato), se riparti fammi sapere!!!!